Monthly Archives: Agosto 2010

Su

In televisione il grigio non vende. Neanche i cuori consolati a rate e le lacrime che fanno male come rubinetti bucati a metà agosto e tutti gli idraulici sono in ferie. La nostra inquietudine s’impicca su un naviglio con le nostre ciglia addosso che ne abusano. Volevamo salvarla un po’ soffrivamo ma non era il caso che stesse ancora galla. Era più bella nel non poterla più toccare solo sognarla . Andava via come le ipotesi di nuove tende o addirittura di finestre spalancate, anzi rotte. Era bella come la notte che non potevamo vedere che avrei voluto assaggiare e morire d’intossicazione o di indigestione o insolazioni da luci artificiali. Distanze che non tornano e persiane di futuri che volevo. Sembrava li potessi toccare sembrava li potessi divorare volevo solo stare a casa senza sapere l’indirizzo. Era troppo seguirti. Era troppo poco guardarti. Eri solo lì affianco. Gli orologi mi tormentano e nella tua ruggine senza sale che non si doveva raccontare hai fermato i giardini inquinati in porte tutte uguali. Volevo solo stare a casa,guardarti affondare dal mio balcone non potevo, ancora non l’avevo affittato. E tutti i luoghi comuni e tutte le cattiverie che puzzano più di quanto sembrano e lasciano un amaro strano in bocca che non scoccia. Si possono trovare in qualsiasi angolo delle centoventisei blu come un bel paio d’occhi che non se ne vedono più, con un po’ d’arancione che non guasta quello che serve per poterla rubare quando saremo diventati grandi per andare al mare a 140 km di distanza e poi riportarla dove era come se niente fosse successo che non ci piace far piangere nessuno, tranne i cattivi. milano sapeva già tutto non aveva bisogno di spiegazioni, e mi sono uccisa un altro po’. Perché non mi basta mai tormentarmi e volevo parlare parlare milano che ti fa raccontare con il fiato strozzato e non voleva ascoltare con persiane d’affittare. Bevo io altro che. Milano e le sue famosissime persiane con i nostri futuri che si intravedono dalle strade da vip .Avevo promesso di non parlare di questo cazzo di posto e sono più incoerente di quanto pensassi. Sono la miglior figlia di immigrati appena laureati . Forse mi piace. Mi piace che la mediaset prima o poi ci crollerà addosso e chissà se ci sposteremo. E di questo ne vorrai parlare?


Evoluzioni scettiche

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Non sto capendo molto, ma forse mi impegno senza giurare su dio.


Ritrovami

Ti sveglierò ancora una volta nel cuore della notte ,la tua notte perché per me sono le cinque del  pomeriggio e stavo per andare  a giocare giù in strada incuriosita dalle siringhe e dalle cattive persone che non ho mai incontrato. Per te però sono le tre e mezzo e domani devi andare a lavorare. Anche io in verità .E la mia sonnolenza sarà un duro colpo al capitalismo o alle mie tasche visto che mi pagano a ore e fra un po’ a respiri Per chiederti se ti ricordi dove ho messo quel bellissimo pezzo di carta giallo. Farfugli qualcosa tipo un porcodiomatiseirincoglionita. Poi ho sentito il rumore dell’accendino, il tuo funziona sempre al primo colpo. Hai messo subito in chiaro che ho una strana ossessione per la cancelleria, come camminare per tutta la città  per cercare matite commestibili. Quindi con la tua chiarezza nel mettere in chiaro hai chiarito che ogni pezzo di carta per me era bellissimo. Erano sempre le tre e domani dovevi obbedire come me. Allora sollecitando i tuoi ridenti ricordi ti mostravo i quadretti e l’inchiostro che era colato . Blu, era blu. Ti avevo comprato il gelato e io ti ascoltavo e scrivevo qualcosa. Cazzo ma dove è? Te lo ricordi? Non so cosa c’era scritto ed è proprio per questo che voglio recuperarlo. Avevo svuotato tutte le borse e libri e agendine e quaderni che in questi giorni mi porto appresso per sentirmi in compagnia, ma niente. Ero con te  e magari ti ricordi qualche dettaglio che così vado a dormire anche io. Niente. E domani ti devi alzare presto e non rinunci a dirmi che lo sapevo. Ci sveglieremo con la voglia di caffè e sigaretta con l’odore di fumo ancora addosso della sera prima e il ricordo del terribile caffè dopo cena. Nervosi comunque sia . La caffettiera non si è trasferita, imperterrita come una matrigna cattiva ci si attacca. Anche se i quadretti gialli sono molto carini con righe indignate.


Fammi posto

Svegliati con gli occhi appallottolati  dalle luci delle astronavi isteriche; ci avvisano che i dormitori per sognatori imbecilli non sono attrezzati per eventi consueti , per futuri ridicoli, per indecisioni troppo facili. Vai un po’ più in la. Un po’ di sonno per evitare di consolarci di asciugarci i nasi che vanno bene solo per i cani che avremmo voluto essere. Per le nostre disperazioni non esistono ticket adeguati o riforme sanitarie travestite da pantere. Avvelenati con cene folkloristiche occidentalizzate convinti di abbattere la globalizzazione un duro colpo alla guerra che trasmettono in tv a giorni alterni all’ora di pranzo. Sarebbe meglio pensare solo alla fame che forse è abbastanza augurandoci  di volta in volta che sia l’ultima cena tra una bestemmia e l’altra per battaglie tristi senza guerrieri. La terrificante sorte di chi non si accontenta e che ancora si chiede e dice che un va bene così è una presa per il culo per giovani immobilizzati in inettitudine da fiori sul davanzale. Utopie che sembrano colate di cemento sulle tue palpebre accomodanti , mai sgarbate. E se stanotte il sole* piange con me non può essere solo una bellissima coincidenza .

*In realtà al posto di “sole” doveva esserci “cielo” e mentre scrivevo in testa avevo proprio “cielo” ! Rileggendo ho invece trovato (il) “sole”. L’ho lasciato così che intanto le vostre interpretazioni sono più intriganti di queste noiose dita.


Migrazione

Per possibili dubbi

Se il fausto e avverso destino ti ha portato a guardare questo blog più di una volta avrai notato che c’è stata qualche modifica grafica; infatti tutti i blog appartenenti al progetto Noblogs sono stati traslocati dalla piattaforma di Lifetype a WordPress, ottenendo più servizi,più facilità nella comunicazione e nello scambio di idee. Il collettivo autistici/inventati , il manifesto, la policy e gli intenti rimangono invariati. Questo è tutto con molti ringraziamenti. Prossimamente sperimentazioni grafiche e le solite sparse lettere da rincollare.

Buon non-lavoro a tutt*