Monthly Archives: Ottobre 2010

io ODIO la scuola pubblica

volantino per il consueto autunno tiepido di queste parti.


Frullato

Mentre ti raccontavo di proletari in divisa e passamontagna mentre piangevo e non vedevo mi hai preso la testa fra le mani e l’hai spremuta un po’. Per immaginare di cambiare la realtà per poi morire di nostalgia ci rifuggiamo in cuori altrui più caldi clandestini di amori usciti bene ,ben progettati. Sanno un po’ di muffa e le farfalle nelle stomaco svolazzano anzi sbandano e sono come questi tramezzini che scadono fra un anno e mezzo. E quelli che non vogliono scopare nessun altro e il compromesso storico , però la parte di moro. Ti telefono ogni mezzora e ti scrivo per abbellire questo nauseante giorno dopo giorno e vissero felici e contenti e per sempre e se facciamo finta che non sia così sembra meno terribile. Tornati da cervelli da copyright andato a male, scappiamo via sudati e imbestialiti un po’ atterriti perché la gelosia ci mangia e ce la mangiamo. Meglio i sanpietrini giusto per farci male. Non ci riusciamo non ci riusciamo. Le discussioni in cui tutto perfino la lingua di comunicazione è messa in discussione . Per farci male per piangere per distruggere il potere con gli orgasmi e le urla e i piatti lanciati anche se non volevo farti male. I vicini hanno chiamato la polizia, forse era meglio un fioraio, sempre meglio che le pompe funebri. T’ ho graffiato non volevo ti giuro ti curo io. Dovrei dirti che ti amo e lo dico. Ma chi ci crede? Ma almeno sei contento e ora anche io ma quando ci ripenserò che schifo. Domani qualcosa succede vedrai. E pagare ancora tasse e ogni tanto la benzina e boicottare chissà cosa ormai ho perso il conto. Frullami la rabbia magari ne caviamo fuori qualcosa. Di buono intendo. Violento, ma commestibile. Qualcosa per non impazzire per vedere quanto resistiamo prima di morire di normalità prima di farti conoscere i miei genitori prima di un pranzo domenicale da te prima di non parto per restar con te prima di un affitto in comune. E forse è troppo tardi magari cuciniamo bene mangiamo bene, domani riproviamo. Odio il tuo profumo ma andrai via prima che io odi te, ma fra un po’, non ora. Domani ti devi alzare presto è meglio dormire, e non uscirò a comprare le sigarette. Non trovo comunque l’accendino. Smetto di fumare se me lo chiedi ma abbiamo deciso di farci male per far finta di stare bene. E quante parole ti dico mentre dormi, non voglio che te ne accorgi.