Ho visto un carabiniere ballare

Ho visto un carabiniere ballare. Senza volerlo, era una bella serata con quel jazzista che sembrava uscito da un fumetto. Quando pensi al jazz pensi ad una faccia così. E lui ballava e sembrava quasi umano, pensai che si sarebbe spogliato o sparato. L’erba ci voleva bene, la barista un po’ meno. Eravamo di/vini. Mi raccontavi come stavamo bene, volevamo dirlo a chiunque ma non riuscivamo ad alzarci. E se poi non riusciamo a tornare indietro? Ma che c’è dietro? Il jazz si fa così:

tiruttiruparaparattiturutiruttttuuuuriiituriti.

Mezzanotti che durano una settimana soffici come cotone. Le note che pesano nell’aria, mi giravo a cercare chissà cosa, incuriosita con troppa ingordigia. Ciondalare leggeri con luci ingannevoli tra un sax e un pianoforte. Non avevo più freddo e chiedendomi la strada per rientrare a casa allungavo il tragitto.


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