Ho visto un carabiniere ballare. Senza volerlo, era una bella serata con quel jazzista che sembrava uscito da un fumetto. Quando pensi al jazz pensi ad una faccia così. E lui ballava e sembrava quasi umano, pensai che si sarebbe spogliato o sparato. L’erba ci voleva bene, la barista un po’ meno. Eravamo di/vini. Mi raccontavi come stavamo bene, volevamo dirlo a chiunque ma non riuscivamo ad alzarci. E se poi non riusciamo a tornare indietro? Ma che c’è dietro? Il jazz si fa così:
tiruttiruparaparattiturutiruttttuuuuriiituriti.
Mezzanotti che durano una settimana soffici come cotone. Le note che pesano nell’aria, mi giravo a cercare chissà cosa, incuriosita con troppa ingordigia. Ciondalare leggeri con luci ingannevoli tra un sax e un pianoforte. Non avevo più freddo e chiedendomi la strada per rientrare a casa allungavo il tragitto.
Maggio 17th, 2011 at 4:24 am
Cazzo bellissimo