L’acqua calda è finita

E sospirare, lentamente. In quella pace stellata con poca aria condizionata e i tuoi giallastri sorrisi mattutini. In questo frangente tra carta stagnola e tabacco sbriciolato fra capezzoli rilassati : stanotte ti ho sognato fuggivi con i miei vestiti addosso comprati da un cinese che mangiava le batterie dell’auscian. Ecco dove vanno a finire quando le butti. I nazisti non le porteranno più. La gioia di spacciatori improvvisati con la metà dei nostri anni. Non muoverti per favore! È un incanto questo risveglio senza caffè . Fumare gli avanzi delle nostre nottate. Poi muori o cresci. Rassegnarsi fingendo.  Futuri perfidi hanno violentato le parche ma si vendicheranno per futuri di sorrisi e sorrisi convinti un po’ instabili. Mi raggiungerai vero?  Verrai a vedermi sognare a vedermi lavorare e imprecare ancora per farmi sentire da accenti diversi. Piangerò ma la neve ha un profumo delizioso. Morti da sub affitto e solitudini ingrate. Chissà se avrò ancora voglia di te, ops questo non dovevo dirlo a voce alta. Non l’eterno no.  Se non ci alziamo ci ritroveremo sposati magari non fra noi ma con un lavoro da imbecille e le rate della macchina. Lo shopping del sabato sera. Le offerte della lidl.  La pizzata con amici da nuovo mutuo domani mio figlio fa la comunione. Non posso tornare tardi non posso stare qui a guardare i tuo occhi sverginati da incubi standard. Fammi vestire non voglio vedermi morire incinta o raccontarti i pettegolezzi della vicina degli anni che ci aspettano. Non voglio arrivare a dirti un per sempre. Rompiamo questo piano perfetto sacrifichiamolo all’imprevedibilità di ogni rivoluzione poco armata. Ogni rivoluzione sessualmente attraente. Che senso ha svegliarci sapendo esattamente come cazzo finirà il fottutissimo giorno seguente? Non posso coricarmi sapendo che domani ti rivedrò sicuramente! Farà freddo ma devo tremare per farmi scaldare da un gelo più simile al mio. Questo tepore sanguina grigiori sospetti. Voglio smog da respirare in questo buco arrivano solo i giornali anti inquinamento ma il traffico con le nubi dietro non le ho mai viste, a parte il cancro dei nostri amici trentenni. Volevano vivere una vita come tutte le altre. L’unico brivido una scopata all’aperto e cinque euro trovati per terra. E sapere di avere il cancro.  Si muore di cancro o d’incidente. Anche se tuo padre ha preferito un infarto. Non riderò mai più in questo stato di cose. Fammi alzare da questo caldo accogliente e soffocante. Sei un veleno, dolcissimo. Netturbino portami via. Ruberò il furgone. Il tuo.  Netturbino di poche parole e molte notti. La camicia la posso tenere? Quando sarò sazia, la lavo la stiro e te la rimando. Spero  ad un altro indirizzo. Buongiorno anche a te.

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