Sveglia con fuso orario

il sangue tunisino ha un retrogusto strano. Mica te lo scordi. Dentro avevamo un tremore inquietante, nello stomaco un po’ di dolore un po’ di eccitazione questo mediterraneo che bolle cristo ma che cazzo? E credici un’ altro po’. Poi saremo a beirut o in giordania ad ankara a baalbeck in una casa che arrederemo con mobili che avremo sempre e solo per qualche anno. La sera faremo gli intellettuali fra di noi. Un parte del mondo sotto luoghi comuni e devianze storiche, spolvereremo pian piano questa montagna di merda. Con un pennellino. Perché ci vuole il posto giusto che sia la chiave di tutto. Vinceremo intifada questa volta va bene tunis horra un altro cazzo di minuto resistete resistiamo cazzo quanto fa male. I pregiudizi da abbattere con l’esercito delle tasse universitarie. Poi saremo grandi sul vero mediterraneo e ancora ci spereremo ci spareremo ci spargeremo di queste lacrime convinte e incazzate oggi lo ricorderanno in molti. Avevamo ventitreanni tu ti stiravi le camicie rubavi internazionale volevamo fare la rivoluzione ma mi hanno fottuto la bici. Faremo l’amore con gli affitti faremo l’amore con i nostri sogni che dipingiamo di concretezza. Ce la faremo. Qualcosa la faremo. Ricordati di dire a tua mamma che non ti spareranno. Nei nostri domani deserto, piatti da lavare per concerti da collezionare e un dizionario arabo-inglese come se la lingua fosse unica compatta tranquilla. Ci addormentiamo felici. Ci addormentiamo facendo finta di non svegliarci.


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