Lamenti dolcissimi di futuri del secolo scorso

“Dobbiamo fare in modo che chi nascerà dopo di noi rimpianga di non essere nato nella nostra epoca” La Primavera della Gallura
Domande. Togliere tempo alla produzione. Domande. Qualcun* si è accort* che siamo passat* dal pci al pc? Se si, sei  assolutamente invitat* a contattarmi al più presto : è un problema la faccia nuova e l’opinione che non stona. Ho bisogno d’aiuto da parco lambro a feisbuc. Abbiamo un rapporto morboso con il presente. Seghettato criticato snobbato frammentato sbriciolato peggio di una macchina da guerra. Ma non lo lasciamo e non lasciamo che ci lasci o che ci passi davanti. Sappiamo benissimo dove vorremo essere se fossimo avanti o indietro. Per il futuro scarso che a fatica e con poche risorse ci costruiamo abbiamo molta immaginazione. Siamo più pratiche del passato. Puoi concludere dicendo che ti sei masturbata scrivendo e un viva la rivoluzione. Chissà se fa male sognare un domani di quarant’anni fa dove sembriamo così sicure cosi a nostro agio nel decidere da che parte stare. Non saremo mai nella mente di berlingazzo. Mi avrebbero già ucciso. Ma chi l’eroina? Forse qualche agguato. Moriamo un po’ dentro ogni volta che conosciamo qualcosa di più, che è già successo,già stato. Ed era bello proprio come lo vorremmo. Ed è bello perder tempo per un tempo incantato. Anche se non è una favola. E per quello che ancora non conosciamo. Domande e riflessioni rabbia e dintorni che non portano crediti. Dalle finestre sembriamo brave. Ma tu nel ’76 avresti votato? E se si chi? E non dirmi stronzate. Il femminismo non è la ceretta per i baffi. Applausi e lacrime di commozione. Rimpiangiamo un altro po’ e poi basta.

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